Il 12 ottobre nell’Aula Magna dell’IIS Galileo Galilei si è tenuta la conferenza della poetessa e critica letteraria, Alba Donati.
Questo incontro fa parte del festival F9LAB, manifestazione inserita nel cartellone di Frammenti del 900, mirata alla differenza di genere, con particolar riferimento alle discriminazioni della donna.
Questo festival vuole evidenziare il contributo delle donne; F9LAB in particolare apre le porte della scuola alla discussione di un problema che mai come adesso è di grande attualità.
La Prof.ssa Donati introduce l’argomento sulla parità di genere provando ad interpretare il perchè nella letteratura ma soprattutto nella poesia le donne compaiono poco. Attraverso tre esempi di donne poeta la professoressa spiega come esse tendono a non raggrupparsi sotto un’unico gruppo di stile poetico, risultando di conseguenza più isolate.
Questa solitudine non necessariamente và a svantaggio della loro sensibilità artistica: potrebbe al contrario giovare poichè non essendo condizionato da nessuno l’artista dispone di maggior libertà di espressione. Si crea una dimensione propria dove sbizzarrire la propria anima: esempi significativi sono Margherita Guidacci e Tania Pozzi.
Patrizia Cavalli, viene citata dalla Prof.ssa Donati, per la sua poesia ‘cristallina‘ e per i suoi richiami ai classici, che attingono alla purezza dei sentimenti umani espressi da Dante o Petrarca. Il tutto si racchiude in una poesia che incastona in endecasillabi parole semplici con altre più elevate facendo assumere potenza e vita alle parole rendendole uniche pur nella loro quotidianità.
La seconda poetessa presa in esame da Alba Donati è Vivian Lamarque. Artista originale, racconta sotto forma di poesia il dramma della perdita della famiglia da bambina, “imprimendo la propria anima” su un candido foglio.
Fondamentale è l’incontro col suo analista che poi darà origine alla raccolta ‘Poesie dando del lei‘.
La peculiarità che più mi ha colpito è stata la capacità di rendere fiabesco un linguaggio che deve raccontare un dramma, quindi la poetessa ha avuto una grande abilità nell’addolcire la paure e lo spavento; del resto le donne sono abituate, sanno girare la visione di un fenomeno nell’opposto , rendendo così vana qualsiasi logica, proprio perchè l’essere umano non è mai scontato.
Nel finale si è parlato di Patrizia Valduga. Lei cerca di “evitare il disastro della letteratura moderna” (Montale), riprendendo e citando i grandi classici della Letteratura Italiana.
Patrizia utilizza la dimensione elevata del pensiero classico per trattare ad argomenti di livello più modesto: concatenando questi 2 elementi evita lo sgretolamento della poesia moderna, perchè riesce a mantenere una certa contemporaneità pur salvando la radice “classica”
Inoltre la Valduga esprime un parere fortemente negativo su Leopardi: ‘Egli non è un poeta’ .
Secondo lei, il forte sentimentalismo di Leopardi distrugge le basi della poesia classica. Giacomo quindi, sovrabbondando di sentimenti e filosofia, offusca il significato primo della poesia, cioè che prima di tutto la poesia è arte e che solo in secondo luogo è espressione o sfogo. Inoltre aggiunge che il registro stilistico di Leopardi è troppo filosofeggiante e che la sua poesia non è degna di essere chiamata poesia.
Personalmente trovo che queste affermazione fatte dalla Valduga siano, eccessive. Nella mia carriera di studente mi sono affezionato a Giacomo per un motivo: la perenne ricerca e raffigurazione dell’infinito. In tutti i suoi scritti, non v’è opera nella quale non cita o richiama l’eternità, la ricerca della nostra anima, perchè l’anima come l’amore è qualcosa di infinito.
Ecco perchè Giacomo scrive di eternità e immensità perchè prima di tutto ci deve essere amore per la poesia quindi ci deve essere sentimento per scriverla, ma soprattutto amore per la propria anima per poterla poi imprimere, e non è vero che la filosofia si deve scostare dalla poesia; la poesia è filosofia… una filosofia di vita.
Leopardi è un genio non solo per quel che ha scritto ma per i sentimenti che ha provato, sentimenti così puri che sono difficili al giorno d’oggi da imitare… pensate quanto siano difficili da scrivere. Del resto la poesia è quella goccia di lacrima sospesa fra il sogno e la realtà.
Ringrazio tutta la scuola e la Prof.ssa Donati per questa fantastica esperienza costruttiva e formativa! Con la speranza che ce ne siano altre!