#cuoriconnessi contro il bullismo

La mattina del 9 febbraio circa 270.000 studenti del terzo anno delle scuole secondarie di primo grado e del biennio delle superiori hanno partecipato da tremila scuole in tutta Italia alla diretta streaming #cuoriconnessi, grande evento digitale con la Polizia di Stato e Unieuro, uniti in occasione del Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza in rete.

Della ventina di scuole marchigiane, due quelle coinvolte in maniera interattiva: il liceo Classico Linguistico “G. Leopardi” di Macerata e l’I.I.S. “Galilei” di Jesi, che ha visto la presenza in aula magna di due agenti della Polizia Postale di Ancona.

La diretta streaming è stata presentata dal giornalista Luca Pagliari, autore anche del secondo, nuovo libro #cuoriconnessi: Cyberbullismo, bullismo e storie di vite online. Tu da che parte stai?, distribuito gratuitamente presso i negozi Unieuro e scaricabile dal sito cuoriconnessi.it.

Il volumetto racchiude le storie di otto ragazzi, anche comodamente ascoltabili grazie ai codici QR. Uno dei giovani protagonisti del libro, Camilla, una bella ragazza dal volto luminoso, ora in terza liceo, ospite di Luca Pagliari, ha raccontato che la lettura della prima edizione del libro è riuscita a farla sentire meno sola, dopo che era finita nel mirino dei bulli e cyberbulli perchè era stata costretta ad indossare giorno e notte un busto ortopedico. Da qui i calci nella sedia durante le lezioni, le prese in giro e le frasi atroci, le minacce di morte che la stavano spegnendo e la fecero finire in ospedale, dove si scoprì che la sua incapacità di stare in piedi e camminare, i mal di testa lancinanti e i dolori fisici erano la conseguenza del male di vivere, per quanto doveva sopportare tutto il giorno in classe e fuori. La svolta nella vita di Camilla è avvenuta dopo essersi rivolta ad un comissario della Questura di Udine, dove ha trovato tantissimi amici.

Le altre storie raccontate nel libro parlano di revenge porn, del torbido mondo del dark web e di altre persecuzioni di bulli nate per motivi banali, come aver indossato una felpa dai colori sgargianti. Questo è il caso di Due, pseudonimo di un ragazzo unico per la sua fisicità – ha un occhio blu e l’altro grigio – ma anche per il coraggio, la maturità e l’ironia con cui ha affrontato la mole di problemi che gli è crollata addosso. Due spiega di aver trovato una giusta interpretazione del fenomeno del bullismo nel libro La banalità del male di Hannah Arendt, contenente la storia del processo a Gerusalemme nel 1961 al nazista Adolf Eichmann.

Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressochè normale, nè demoniaco nè mostruoso. Eichmann non era stupido, era semplicemente senza idee. Quella lontananza dalla realtà e quella mancanza di idee possono essere molto più pericolose di tutti gli istinti innati nell’uomo. Il male è banale perchè non richiede pensieri.

A sua volta significativa l’esortazione di Due che chiude così la sua narrazione:

Indossate la mia esperienza senza vergogna, abbiamo tutti cose importanti da fare, non sprechiamo tempo offendendo qualcuno on line […]. Riempiamoci di musica, di sguardi e di colori e prendiamoci il meglio della vita. Il cyberbullo nella maggior parte dei casi non è neppure cattivo. Semplicemente non è.

Durante l’evento moderato da Luca Pagliari diversi gli ospiti, come l’amminostratore delegato di Unieuro Giancarlo Nicosanti. Il capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza Franco Gabrielli ha ribadito che …

… mettere al centro i giovani e la loro sicurezza, entrare in sintonia con i ragazzi fa parte dei nostri scopi. Anche i genitori hanno un ruolo fondamentale. Molti di essi hanno un deficit culturale. Non hanno nemmeno accesso alla password del cellulare dei figli, ma il web è molto più pericoloso di tanti luoghi aperti.

Il capo dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del MIUR, Giovanna Boda ha invece dichiarato che per sconfiggere il bullismo, l’empatia, il saper subire le frustrazioni e la resilienza sono importanti quanto le competenze digitali e che obbiettivo per l’anno prossimo è realizzare un collegamento con tutte le ottomila scuole italiane. Nunzia Ciardi, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ha invece fatto notare che nel 2020 il sexting – l’invio con il cellulare di messaggi, foto e video sessualmente espliciti – e il revenge porn sono aumentati del 70%, mentre la pedopornografia è cresciuta del 130%, con un’impennata nella fascia di età 0 – 9 anni. Parallelamente però è stata incrementata del 90% l’attività di contrasto a questi fenomeni. Cristina Bonucchi, psicologa della Polizia Postale e delle Comunicazioni si è raccomandata di non rimanere in silenzio, che è il miglior alleato di chi aggredisce, ricordando che…

… è vietato tenere e scambiare foto di giovani fino ai diciotto anni. Per smascherare l’account fake di chi vuole abbindolare, può essere utile metterne la foto su particolari motori di ricerca, per scoprire in quali altri posti compare.

Oltre a testimonianze di altre vittime di bullismo e cyberbullismo, durante la diretta è stato mostrato un video musicale di Sebastiano Vitale, uno speciale agente di polizia di origini leccesi che lavora presso la Questura di Milano. Per gli amanti dell’hip hop è Revman, un poliziotto rapper che affronta per lo più tematiche sociali, tra cui appunto il bullismo.

Revman, il poliziotto rapper della Questura di Milano nel suo video con la canzone contro il bullismo

La diretta streaming si è conclusa con l’insegnamento prezioso racchiuso nella stessa frase che compare alla fine del libro #cuoriconnessi:

Ci salverà la poesia

Luca Pagliari la trovò su un fogliettino sotto il palcoscenico dove aveva appena avuto un incontro con i giovani. La scrisse una ragazza rimasta sconosciuta. Poichè la poesia è cogliere la bellezza della realtà attorno a noi, rappresenta infatti l’antitesi di ogni violenza.

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